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Sant’Antioco, un’isola nell’Isola. Situata a circa 90 km da Cagliari, si trova nella costa sud-occidentale della Sardegna. È collegata alla terra ferma da un istmo, costruito dai Cartaginesi e completato dai Romani. L’isola è immersa in un territorio selvaggio e affabile allo stesso tempo. Il centro abitato più importante è l’omonima cittadina.
Colorata, compatta, venne fondata dai Fenici intorno al 750 a.C. Fiorente in età Cartaginese, anche dopo la conquista romana (238 a.C.), mantenne grazie al commercio di minerali del territorio iglesiente la sua importanza, tanto da essere elevata, probabilmente nel corso del I secolo d.C., alla condizione di municipium.
Il tour che vi proponiamo è un’eccezionale viaggio nel tempo, salti temporali tra secoli di storia e popolazioni che hanno abitato questo pezzetto di Sardegna.
Visiteremo il Tophet, l’affascinante necropoli-santuario, dove, per tradizione, gli abitanti dei centri fenici e punici del Mediterraneo occidentale, deponevano i bambini nati già morti e gli infanti morti subito dopo la nascita. Il Villaggio Ipogeo, sede della necropoli punica di Sulky, scavata tra il VI e il III secolo a. C. dai Cartaginesi. Passerai dall’archeologia alla tradizione leggendaria, in un viaggio tra storia antica e arte tessile, con la visita al laboratorio di Chiara Vigo, unica tessitrice al mondo a portare avanti la tradizione del bisso, la seta del mare, da cui si ricavavano pregiatissimi e costosi tessuti. Tra i suoi telai, scoprirai l’antica arte di tessere fili, tra leggende e magia. Un’arte antica che si tramanda da secoli, solo oralmente.
Hotel o porto di Cagliari
9:00, 14:00
4 ore e mezza
Il tour è adatto a tutti, amanti della storia, dell’archeologia e delle antiche tradizioni. Per chiunque voglia conoscere l’affascinante e antichissima arte della tessitura, del bisso, tra leggende e magia.
Sant’Antioco sorge sui resti di Sulki, una delle città più antiche del Mediterraneo occidentale. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, passò sotto il dominio dei Vandali, popolazione germanica stabilitasi in Nord Africa. Il loro passaggio nell’isola di Sant’Antioco è testimoniato da una particolare sepoltura, al cui interno sono stati rinvenuti i resti di un uomo sepolto con il proprio cavallo. Il nome deriva dal patrono della Sardegna, martire africano esiliato in queste terre, i cui resti, veri o presunti, furono rinvenuti nelle catacombe presenti sull’isola. Al santo è dedicata anche la basilica, menzionata per la prima volta nel 1089.